Il Monte Tabor, Israele
Questa collina, considerata il luogo della Trasfigurazione di Cristo, è soprattutto un formidabile belvedere.
Il Vangelo non dice dove il Signore si trasfigurò. Accenna soltanto ad una “alta montagna” della Galilea (Mc 9,2; Mt 17.1) che nella seconda lettera di Pietro, dove l’episodio è di nuovo ricordato, diventa con chiaro riferimento teologico, la “santa montagna” (2Pt 1,13-18). Ma la tradizione della comunità cristiana di Palestina, fin dai primi secoli, ha dato un nome a questa montagna precisando che si trattava del Tabor. Nel “Transito della Beata Vergine Maria” uno dei tanti apocrifi relativi alla morte e assunzione della Madonna il cui nucleo è da datarsi al II-III sec. D.C., si narra che giunta l’ora del transito della Vergine, scese Cristo dal cielo con una moltitudine di angeli e accolse l’anima della sua diletta madre: “E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo scrive l’autore che tutti quelli che erano là presenti caddero sulla loro faccia come caddero gli Apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor. Così pure leggiamo nell’Apocalisse apocrifa di S. Giovanni il Teologo: “Ascese al cielo il Signore nostro Gesù Cristo, io Giovanni, mi recai solo sul monte Tabor, là dove già ci aveva mostrato la sua divinità immacolata”.
La pianura è il quotidiano, dove i giorni sembrano tutti uguali, dove tutto è faticoso, dove tutto va combattuto e sudato, dove tutto si ripete sempre…
E dove tutto è sempre provvisorio, perché da un momento all’altro tutto può esserti portato via, non solo le cose che ami, ma anche le persone più care, perfino quelle con le quali avresti voluto vivere per sempre...
Lo studio, il lavoro, la costruzione e la coltivazioni dei sentimenti e degli affetti, la necessità di dover continuamente scegliere… Che fatica la pianura!
Sì, c’e proprio da averne paura. Verrebbe quasi quasi la voglia di fuggire.
Verrebbe? Viene. Irrompe. E si scappa via.
Oooh! Pianura, addio, ti saluto! Adesso sì! Il bowling e il bigliardo al posto della scuola, ore pigre davanti alla tivù o dentro le cuffie, navigate infinite nel cyberspazio, toccate e fughe invece di sentimenti duraturi, decisioni e scelte continuamente rimandate… Poi il sabato sera rafforzato da pasticche e tiri, e la domenica passata a ronfare fino al pomeriggio…
E passa la paura.
Passa? Viene imbavagliata fino al lunedì. Perché la paura non si lascia vincere da chi vuol salire e rimanere su un Tabor che non è Tabor, ma uno scendere più in basso della pianura, un metterci la testa dentro, sotto.
Il Tabor è salire in Alto, da dove è possibile vedere, capire e decidere che ogni piega del quotidiano è sempre nuova, unica, importante, vera, sicura… se la si vive guardandola dall’Alto.
Signore, è bello per noi stare qui. Qui, nella pianura guardata dal Tabor!
Il Monte Tabor, Israele
RispondiEliminaSecondo i Vangeli qui avvenne la trasfigurazione di Cristo. La Chiesa della Trasfigurazione sorge su questo luogo sacro per il cristianesimo e risale al XX secolo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina